Il giusto prezzo

Qual è il giusto prezzo per un vasetto di passata di pomodoro? o per un vasetto di miele? El Tamiso, in collaborazione con l’associazione Biorekk, Aiab Veneto ed Icea ha provato a rispondere a queste domande tramite il progetto APPREZZIAMOLO.

Il giusto prezzo

Obiettivo

Qual è il giusto prezzo per un vasetto di passata di pomodoro? o per un vasetto di miele?

El Tamiso, in collaborazione con l’associazione Biorekk, Aiab Veneto ed Icea ha provato a rispondere a queste domande tramite il progetto APPREZZIAMOLO.

Lo scopo del progetto è fare luce sulla differenza di prezzo tra un prodotto presente sugli scaffali della grande distribuzione e un prodotto che ripaga realmente tutti i costi agricoli.

APPREZZIAMOLO, che negli anni ha coinvolto anche altri prodotti e produttori (l’azienda Mellarius e La Terra e il Cielo), ha permesso così di indagare i costi reali per la produzione di un vasetto di passata di pomodoro, di un vasetto di miele e di un chilo di pasta realizzati secondo il metodo biologico.

 

Il progetto Sito Mato

In particolare la cooperativa El Tamiso ha collaborato con l’Associazione Biorekk per individuare il giusto prezzo di un vasetto di passata biologica di 550 gr, operazione che è stata denominata SITO MATO!

Si è quindi provato a valutare il costo a partire da tutto ciò che è avvenuto dal momento del trapianto della piantina di pomodoro, lungo tutte le fasi della produzione e fino alla raccolta finale fatta a mano.

All’interno del costo del prodotto si è provato a quantificare, oltre al costo della materia prima e del lavoro, anche il costo delle ferie dell’agricoltore, di eventuali giorni di malattia e i costi di trasformazione. Tutto nell’ottica di un’economia trasparente e pienamente conforme alle vigenti norme contributive.

Il progetto ha coinvolto, nello specifico, l’azienda biologica omeodinamica del socio Severino Bozzolan come “rappresentante” dei soci della Cooperativa.

 

I risultati

E’ emerso che il costo agricolo del prodotto (pomodoro maturo da avviare alla trasformazione) supera il valore di 1€ per produrre un vasetto da 550g circa, valore che ripagherebbe adeguatamente tutti i costi del produttore, ma che tutti sappiamo quanto distante sia dal valore attuale di mercato.

Sicuramente ha inciso il costo della manodopera per la raccolta manuale del prodotto (circa il 45%) la quale, se da un lato ha garantito un prodotto “eccezionale”, dall’altra potrebbe essere sostituita dalla raccolta a macchina, che però ha comunque costi che non fanno scendere il valore della materia prima sotto i 60 centesimi. E allora si ripropone la domanda: quante volte troviamo le passate ad un prezzo simile od inferiore a 0,60 €? Quanto sarà ripagato il produttore agricolo visto che il costo della trasformazione (da artigianale ad industriale) varia tra 1 e 0,50€ a pezzo?

Questo progetto, fortemente voluto da Biorekk e sostenuto dalle organizzazioni che via via hanno collaborato (El Tamiso, Aiab, Icea), è stato sicuramente utile per portare alla luce questi dati reali e per fare in modo che sempre di più si prenda consapevolezza rispetto ai meccanismi che governano i rapporti tra produttori e distributori e come, ogni cittadino, può intervenire per forzare il passaggio a comportamenti più virtuosi.

Come scrisse l’economista Leonardo Becchetti, noi cittadini come consumatori abbiamo il “voto nel portafoglio”. È vero, ogni volta che compriamo votiamo col nostro portafoglio. Questo è un potere enorme nelle mani dei cittadini. Lo sappiamo utilizzare? Possiamo quindi decidere se continuare a sostenere l’attuale economia di profitto, nelle mani delle multinazionali, oppure promuovere un’economia alternativa, quella etica, che mette al centro l’umanità e la terra, con una grande attenzione all’ambiente, offrendoci inoltre prodotti di qualità che ci fanno bene alla salute.

Qui sta l’azione quotidiana che ci permette di indebolire, minando dal basso, il potere dei grandi colossi economici che oggi vogliono usare il territorio veneto, cementificandolo enormemente e realizzando una lunga lista di grandi opere. Dobbiamo ricordare che dietro a questi grandi gruppi c’è la finanza speculativa, come pure, spesso, anche la corruzione.

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