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Negare i sogni è imperdonabile!

16.05.14

In questo periodo elettorale molti ci chiedono un orientamento, o semplicemente come la pensiamo noi della Cooperativa El Tamiso.

Premesso che siamo in tanti, e che il pensiero unico non è certo tra i nostri obiettivi, mi sembra opportuno soddisfare questa curiosità, se non altro per non rischiare di essere identificati d’ufficio con questa o quest’altra corrente, in conseguenza del punto di vista di chi vorrebbe omologare tutto e tutti.

Certo è che noi, da ormai 30 anni, a Padova interpretiamo con successo un modello aziendale all’insegna della sostenibilità: sociale, economica ed ambientale.

Un modello che stentiamo a definire innovativo, poiché ci sembrerebbe normale il dovere di applicare i contratti di lavoro e pagare le tasse; di coinvolgere le persone sul piano delle motivazioni e dell’impegno; applicare il metodo cooperativo e mutualistico tra le imprese agricole; trasmettere al “mercato” trasparenza e credibilità ed infine sviluppare la pratica dell’agricoltura biologica e biodinamica nel rispetto dell’ambiente, degli animali, delle persone e del paesaggio.

Insomma una cultura aziendale che diventa anche stile di vita oltre che fonte di sostentamento economico per decine di famiglie impegnate nel nostro lavoro, nelle aziende agricole come in tutte le altre fasi dell’attività.

Premesso ancora che anzitutto è giusto andare a votare, sarebbe difficile oggi dare una indicazione di voto. Ci viene invece più facile dire quello per cui, secondo noi, non bisogna votare:

• Non bisogna votare per chi ancora pensa che non vi sia alternativa ad una crescita del modello economico neo-liberista e consumista che ci stiamo lasciando alle spalle; la storia ci insegna che questo può succedere solo dopo un violento azzeramento, in genere una guerra; infatti sappiamo che a causa dei nostri inestinguibili consumi e profitti senza limiti le guerre nel mondo ci sono, eccome; oppure come la vogliamo chiamare la crisi economica degli ultimi anni, che sta togliendo diritti e cambiando le regole della nostra convivenza civile? Noi dobbiamo riprendere pacificamente in mano il nostro futuro, semplicemente cessando di essere “consumatori” e diventando “attori”

• Non bisogna votare per chi è convinto che si debbano continuare a “privatizzare” servizi ed beni collettivi, in una tragica logica in cui amministrare la cosa pubblica deve produrre profitti, illudendosi che questo sia sinonimo di buona amministrazione – in questo modo, solo per citare un esempio che ci riguarda, da un inceneritore al servizio delle politiche di gestione dei rifiuti locali, ci ritroviamo un impianto industriale con 3 altoforni, il cui utilizzo sfugge al controllo della Comunità locale

• Non bisogna votare chi ha preso l’abitudine di far finta di niente sull’applicazione degli esiti referendari; vedasi quello sull’acqua pubblica e/o quello sul finanziamento pubblico ai partiti

• Non bisogna votare per chi crede che le grandi opere pubbliche, ma anche l’edilizia privata in genere, siano occasioni di rilancio economico del territorio, mentre i reali effetti li stiamo vedendo in questi giorni sull’EXPO di Milano, ultimo di una lunga ed infinita serie di casi in cui conta come spartire gli appalti, non certo l’efficienza – questa invece è l’epoca della manutenzione, del riordino, del riuso, della produzione di beni reali e primari, dell’accesso alla casa, del decoro e della messa in sicurezza; è ora di riprenderci cultura ed identità

• Non bisogna votare per chi parla a vanvera di lotta all’evasione fiscale, e poi se la prendono con quelli che le tasse le pagano, o fanno le passerelle mediatiche a caccia di scontrini fiscali ……

• Non bisogna votare per declina sicurezza con repressione ed esclusione, invece che con diritti e doveri uguali per tutti

• Non bisogna votare Per chi manda in Europa le Ive Zanicchi e/o le comparse di turno, senza uno straccio di obiettivo e di strategia perché l’Unione Europea finalmente diventi una comunità di popoli e non di banche e di lobby multinazionali

• Non bisogna votare per chi fa finta di non vedere, o non vede proprio, che abbiamo ridotto l’agricoltura e l’agricoltore medio Italiano al ruolo di mendicante di contributi comunitari, togliendo dignità alle imprese, che invece di avere il ruolo massimo nella difesa del territorio diventano terminali distributivi delle multinazionali della chimica e vittime predestinate dei trattati internazionali di “libero scambio” – l’agricoltura non è un problema di pochi agricoltori, ma primario interesse della Collettività

• Non bisogna votare chi snobba gli effetti e la centralità di temi quali l’introduzione in commercio ed in produzione di prodotti transgenici OGM, la brevettazione ed il controllo commerciale delle sementi, l’utilizzo di pesticidi e di diserbanti altamente tossici, in agricoltura e nella gestione degli spazi pubblici – in questa Regione a parlare di ambiente son tutti dei campioni, basta non toccargli l’impatto ambientale e sanitario del Prosecco, la devastazione delle produzioni destinate a biogas, le silenziose speculazioni sui terreni destinati ad aree di laminazione, ecc. ecc.

• Non bisogna votare per chi nega che in questo Paese, tra partiti, stampa e comunicazione, grande imprenditoria, poteri finanziari, sindacati e corporazioni varie si sia creato un tappo che impedisce ai nostri giovani di “sognare” e di realizzare i loro sogni – questo è imperdonabile - la mia generazione, quella in cui si era giovani negli anni ’70, nonostante tutto poteva e voleva sognare, e senza vanagloria penso che quello che c’è di buono ancora in giro derivi da quell’epoca e da quelle possibilità di sentirsi interpreti del proprio futuro.

Cari concittadini, sostenitori, soci, collaboratori, amici, tante se ne potrebbero aggiungere……… anche la semplicissima considerazione che esiste per le elezioni amministrative la possibilità del voto disgiunto, che ancora permette di votare la persona, più che lo schieramento.

Franco Zecchinato – presidente Cooperativa El Tamiso

 

 

 

 

 

 

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