La variazione delle condizioni climatiche sta spostando anche i confini delle coltivazioni. Quelle che fino a qualche tempo fa chiamavamo specie esotiche, le possiamo oggi trovare nei campi di Agna, Bagnoli....
Perchè piantiamo colture esotiche?
Sono molte le specie orticole tropicali già naturalizzate nei nostri climi in passato e mai veramente valorizzate dal mercato e a cui dare senso e valore in risposta al cambiamento climatico, e alla necessità di diversificazione colturale, di recupero di incolti, e in orti e frutteti biodiversi, gestiti con metodi naturali, biologici e sinergici.
Per El Tamiso e i suoi soci più audaci come la cooperativa sociale COSEP, che sviluppa progetti di agricoltura sociale e integrazione, e l’Azienda Agricola Le Saline, situata ad Agna in prossimità dei Centri Accoglienza per Migranti di Cona e Bagnoli, queste produzioni alternative rappresentano anche un’importante occasione per includere e valorizzare operatori migranti provenienti soprattutto da paesi africani che conoscono queste piante dalla nascita e che hanno molto da insegnarci a riguardo.
Un primo buon risultato: l’OKRA
Origine
Originaria del Sud est Asiatico, ormai diffusa in India, Medio Oriente, Etiopia, Africa Occidentale e Centro America, molto coltivata anche nel mediterraneo soprattutto in Nord Africa, Turchia, Balcani ed in Est Europa.
L’okra appartiene alla famiglia delle Malvacee, il nome scientifico è Abelmoschus esculenthus, mentre ha molti nomi locali: gombo, baime, bindi.
Descrizione
E’ una pianta molto rustica e perenne coltivata come annuale. Solitamente eretta, raggiunge 1,5 m di altezza. Ha foglie con tre o cinque lobi, spesso ruvide al tatto, con una leggera peluria leggermente urticante, alcune varietà producono spine. I fiori sono piuttosto grandi, con petali gialli e all’interno rossi o marroni, e durano solamente un giorno.
Le parti principalmente commestibili sono le foglie e soprattutto i frutti. Capsule affusolate simili a baccelli che vengono raccolte verdi (circa 5-8 giorni dalla fioritura), altrimenti diventano fibrose e molte varietà sviluppano la peluria leggermente urticante.
Preparazioni
Tutta la pianta è commestibile tranne il fusto troppo fibroso. Si consuma soprattutto il frutto molto verde prima che divenga fibroso e sviluppi la peluria, ha un gusto delicato e la polpa è ricca di semi molto teneri e di mucillagini, quindi ha un aspetto umido e di consistenza cremosa.
- il frutto si prepara saltato in padella per pochi minuti intero o a rondelle, con aglio, spezie come zenzero e peperoncino ed altre verdure a piacere,
- ottimi anche crudi frullati come base cremosa per salse.
Effetti sulla salute
Per il contenuto mucillaginoso l’okra è usata nella medicina tradizionale come emolliente per uso esterno e interno; in particolare:
- ha un basso contenuto calorico e favorisce la regolazione degli zuccheri nel sangue
- aiuta nell’assorbimento degli eccessi di colesterolo
- è ricca di fibre e agevola la propagazione dei probiotici
è efficace nel combattere la stipsi, nell’eliminazione dei gas e dei gonfiori intestinali.