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Osmace, seminando il ritorno. Il resoconto delle attività del progetto

02.05.14

L’ideazione e la creazione del progetto ha origine con la prima missione di conoscenza nell’Ottobre del 2012. Ora, nell’Aprile del 2014 non basterebbe una semplice linea del tempo per raccontare che cosa è stato fatto perché ciò che abbiamo costruito insieme è emozionante da descrivere.

La prima missione di fattibilità è stata realizzata per dare una risposta alla richiesta di supporto da parte del gruppo di famiglie di Osmace. E’ stato possibile analizzare i problemi emersi in questi primi anni di attività del gruppo informale di agricoltori del villaggio e far emergere i bisogni specifici necessari alla stesura del progetto.

La successiva missione del 28 febbraio-3 Marzo 2013 è stata importante per l’incontro avuto con le 11 famiglie del villaggio di Osma?e che hanno dichiarato l’intenzione di partecipare al progetto ed hanno sottoscritto gli impegni di coltivazione nei propri terreni; sono state presentate le associazioni (ASF, ACS e El Tamiso) e l'idea di appoggiare la coltivazione del grano saraceno con la fornitura di gasolio e sementi per l'anno 2013, procedendo in contemporanea anche ad iniziative di formazione sul campo. La formazione da parte di contadini italiani in Bosnia Erzegovina è cominciata in occasione del viaggio di scambio culturale (28Aprile-1 Maggio2013) che ha organizzato la Cooperativa El Tamiso a cui hanno partecipato 10 agricoltori membri della Cooperativa con l’obiettivo di avviare un confronto diretto affiancandosi ai produttori locali sul campo. E’ stata un’esperienza interessante per il gruppo della famiglie bosniache desiderose di proporre delle attività di turismo rurale ad integrazione del reddito agricolo, che hanno potuto così testare la propria capacità di offrire ospitalità ad un gruppo numeroso di viaggiatori stranieri.

Anche per gli agricoltori italiani la visita si è rivelata interessante, permettendo di riscoprire un sistema agrario molto simile a quello italiano degli anni ’60 ma per alcuni aspetti molto simile ad alcuni modelli di sviluppo molto presenti oggi, riconoscendosi però nei valori comuni di attaccamento e rispetto per la propria terra. In Giugno 2013 positiva è stata l’entrata nel gruppo di progetto di una nuova famiglia serba del villaggio di Brežani vicino ad Osma?e, dando segno di come il progetto stia favorendo il dialogo e l’integrazione tra gli agricoltori. Nel mese di Ottobre 2013 è stato approvato il progetto al tavolo della Chiesa Valdese.

Il viaggio di Formazione in Italia 23-24 novembre 2013 degli agricoltori bosniaci ha avuto l’obiettivo di proporre due diverse realtà di aggregazione e cooperazione (sia di produzione che di vendita); la Cooperativa El Tamiso è ovviamente una realtà “grande” rispetto alle esigenze del villaggio bosniaco, ma ha avuto lo scopo di dare un’idea di cosa si può costruire con trent’anni di lavoro cooperativo. La visita all’azienda biologica Ca’ Girotto di Bozza David (specializzata nelle produzioni orticole e frutticole) ha permesso in particolare di visitare un parco macchine di discrete dimensioni, mentre la conoscenza con Severino Bozzolan ha messo in contatto i produttori bosniaci con metodi di produzione alternativi e livelli di meccanizzazione molto simili ai loro. La visita alla Cooperativa “La Fiorita” di Cesiomaggiore, con la preziosa guida di Stefano Sanson, ha dato interessanti spunti poiché, come in Bosnia, i soci hanno aziende di piccole dimensioni e si sono specializzati nel tempo con colture marginali ma all’alto valore aggiunto, tipiche degli ambienti montani. Inoltre la piccola cooperativa feltrina ha una ricca esperienza sulla trasformazione, confezionamento e valorizzazione dei prodotti, fondamentali per poter ricavare un giusto prezzo dei prodotti venduti.

La visita all’azienda “I Frutti del Sole” ha completato un quadro più simile ai villaggi di Osmace e Brezani, dove sono diffusi i piccoli frutti.

Molta attenzione è stata posta sull’introduzione del concetto di avvicendamento delle colture e sulla necessità di introdurre in rotazione colture di leguminose per migliorare la fertilità dei terreni; è stata analizzata anche la gestione infestanti, con particolare riferimento alla pratica di destinare i terreni appena liberi dalla coltura al pascolo, pratica che concorre a peggiorare le condizioni strutturali del suolo.

Le due giornate di formazione in Italia hanno fornito ai rappresentanti delle famiglie, anche visivamente, degli strumenti per poter programmare e decidere lo sviluppo del villaggio di Osma?e, scegliendo tra diverse strategie; ciò è stato rafforzato dagli scambi diretti tra agricoltori italiani e bosniaci, che si sono sentiti accomunati non solo nella finalità di produrre, ma anche nel valorizzare adeguatamente il proprio territorio.

Durante questi ultimi mesi è stata affrontata la questione relativa alla necessità di impostare una forma di aggregazione del gruppo informale di famiglie; soprattutto durante la visita del gruppo in Italia, attraverso la conoscenza delle due diverse cooperative agricole (El Tamiso e La Fiorita) e centrando l’attenzione sui vantaggi derivanti dalla mutua cooperazione dei soci delle cooperative.

Il gruppo ha quindi discusso ed approvato la costituzione di un’associazione denominata Sedlari (località vicina ai villaggi di Osma?e e di Brežani), importante passo per poter meglio dialogare con i diversi interlocutori per la vendita, la valorizzazione del prodotto e per la promozione dei loro villaggi. Infine, nel mese di Marzo, la giuria del “Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino” (promosso e organizzato ogni anno, dal 1990, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche) ha deciso all’unanimità di dedicare la XXV edizione (2014) della campagna di studio e di cura a un luogo particolarmente denso di valori di natura, di memoria e di invenzione: Osma?e.

A partire da domenica sono apparsi vari articoli (Corriere della Sera, Mattino di Padova, giornali di Treviso, Trieste) in cui si è parlato di Osma?e e del progetto sul grano saraceno.

- il link all’articolo pubblicato da Il Piccolo di Trieste.

La premiazione a Muhamed Avdic e Velibor Rankic avverrà il 10 maggio a Treviso.

Seminando il ritorno si ottengono grandi risultati!

 

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