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La quinoa, regina della biodiversità andina

25.02.22

La Quinoa è considerata uno pseudocereale perché è una pianta annuale che produce una grande spiga ricca di semi, ma appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae, che comprende spinacio, bieta da costa, barbabietole etc.. Originaria delle Ande, la quinoa è una coltura molto adattabile e resistente alla siccità, al freddo, alla salinità, diffusa dalle regioni costiere ai 3500 metri, soprattutto in Perù Ecuador, Bolivia, Chile e Argentina.

La Quinoa peruviana che trovate nel nostro stand, è importata e sviluppata dal nostro fornitore Rewild. E’ un prodotto di alta qualità che proviene da piccoli produttori Biologici che difendono e valorizzano la biodiversità andina coltivando pseudocereali (quinoa e amaranto), tuberi e legumi nativi (yacon, mais locali, lupino andino etc). Tutte le filiere sono conformi ai principi del Comercio Justo / Equosolidale.

Questa filiera nasce nella regione andina sopra i 2500 metri di altitudine e vengono impiegate varietà locali adattate al clima e al territorio del Perù I produttori sono una rete di più di 200 campesinos, famiglie andine di cultura e lingua Quechua con appezzamenti di 1-2 ettari in media, che vivono in diverse province andine e altoandine della regioni e Cusco Puno e Ayacucho, nel centro-sud del Perù. La coltivazione della quinoa spesso fonde  metodi andini tradizionali (tempi di semina, semina di più varietà e consociazione con altre specie) con il metodi BIO moderno (concimazione organica, rotazioni, controllo biologico dei parassiti etc.). Le principali varietà sono: quinoa bianca varietà Salcedo, Blanca Junìn e Huallhuaus, che vengono seminate insieme perché la diversità in campo riduce l’impatto dei parassiti o di eventi climatici estremi.       

La raccolta avviene manualmente tra febbraio e giugno, viene quindi essiccata al sole. Nelle comunità più isolate che mantengono l’autoconsumo di quinoa, questa viene trebbiata manualmente e “tamisata” al vento secondo il metodo tradizionale. La lavorazione avviene a Lima, dove i semi vengono puliti, selezionati e soprattutto lavati dalle saponine (sostanza indigesta presente solo esternamente). Il partner locale lavora a stretto contatto con gli agricoltori e promuove processi associativi tra i produttori, fornisce formazione-consulenza-assistenza tecnica gratuita e sostiene il processo di certificazione degli agricoltori.

La sostenibilità per le comunità locali ha molte criticità: la moda mondiale per questo alimento ha prodotto, soprattutto in Perù, processi speculativi da parte di imprese internazionali. L’accaparramento di questa materia prima produce un impatto negativo sulla sicurezza alimentare delle comunità rurali (fame) e divisioni e conflittualità all’interno delle stesse organizzazioni di agricoltori. Gli attori del settore Equosolidale, quindi, non solo premiano il metodo biologico (sostenibilità ambientale) ma soprattutto cercano relazioni solidali e offrono supporto alle organizzazioni dei piccoli produttori. Il contributo dei consumatori consapevoli ed equosolidali, infine, risiede nel riconoscere un prezzo superiore a quello medio… e nel mangiarla con moderazione come si faceva un tempo con tutte le eccellenze esotiche.

Perchè fa bene? Le caratteristiche eccezionali di questo alimento sono l’assenza di glutine e l’elevata digeribilità, che convivono con una grande ricchezza nutrizionale di fibre e proteine, specialmente di amminoacidi essenziali, nonché di acidi grassi insaturi, e di minerali come calcio e ferro!

Come si prepara? Come il riso bollito, si porta ad ebollizione una l'acqua e si aggiunge la quinoa  (metà del volume dell’acqua), poi si cucina a fuoco basso finché l'acqua risulta completamente assorbita. Si può consumare da sola  o mescolata ad altri cereali e verdure, condita ad esempio come un’insalata di riso. Ideale anche per zuppe, come base per polpette, ripieni, timballi etc.

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