FORTI, GENTILI E SQUISITE, LE NOCCIOLE BIO DELLE LANGHE RISPETTANO LA TERRA E LA COMUNITÀ
L’adattabilità e la resistenza del nocciolo alle malattie ben si sposa con il territorio e con la tradizione cioccolataia piemontese.
Nel corso dei secoli si è arrivati a valorizzare un prodotto di alta qualità dalle caratteristiche uniche come la nocciola tonda gentile piemontese, fino alla realizzazione di un consorzio di tutela.
La crescente richiesta da parte del settore dolciario ha portato ad uno sfruttamento intensivo delle Langhe, già pesantemente segnato dall’industria vinicola: oggi, attraversare le Langhe significa passare tra colline monocultura di vino e noccioli.
Coltivare le nocciole con metodo biologico significa rendere questa coltura sostenibile per il territorio e la comunità che lo abita.
PRODOTTO-PROGETTO PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO
La famiglia Biscia, che da ricerche storiche risulta abitare la Langa dal 1620, comincia un percorso di riconversione al biologico con altri agricoltori della zona negli anni ‘90 con lo scopo di trovare un modo di produrre bene senza danno alla natura e ai suoi abitanti.
L’azienda alterna terreni coltivati a noccioleti con prati destinati al pascolo di ovini e bosco che fornisce l’energia necessaria al riscaldamento delle abitazioni.
Grazie a questo percorso di rispetto per la terra, sono tornate specie animali che si credevano scomparse come le libellule, il passero comune, le pernici e l’upupa, mentre nei pascoli sono ritornate a fiorire le orchidee selvatiche a migliaia.
La salvaguardia di questa piccola oasi naturalistica e della buonissima nocciola che produce, in un territorio sfruttato per decenni da agricoltura e industria,è l’obiettivo di questo progetto.